Giornata dell’ammalato 2022

“O Madonna della Bozzola, Regina della Lomellina, prega per noi che ricorriamo a Te!”

Questa la giaculatoria espressa con devozione dagli ammalati e dai volontari dell’OFTAL durante il S.Rosario seguito dalla S.Messa domenica 18 settembre, quando si sono riuniti nel parco antistante il Santuario per inaugurare il nuovo anno di missione a Lourdes.

Oltre mille km di distanza tra i due Santuari, due storie differenti, segni e prodigi diversi. Eppure uno è lo Spirito che accomuna questi luoghi di culto, una è la Madonna che continua -qui in un modo, là in un altro- a chiamare i fedeli per la loro salvezza.

L’effige della Bozzola mostra il Bambino Gesù che indica la Mamma con il dolce ditino, invitando a rivolgersi a Lei per sprofondare in quella Misericordia che Dio Le ha accordato di effondere in Lomellina come tesoro. 

A Lourdes la Madonna incoraggia ad affidarsi a Lei, mezzo puro, sicuro ed efficace per incontrare Suo Figlio.  

Come suggerisce il Vescovo Mons. Gervasoni durante l’omelia, ci si  si fa pellegrini nella cittadina francese non perché ci siano dei medici che curano le malattie o per subire operazioni chirurgiche, ma perché lì si può esprimere i propri drammi a Dio tramite Maria. Si può dare un senso alle infermità, anche dove esse non hanno spiegazioni o dove addirittura solo la morte può mettervi fine: si può trovare la logica di questa dimensione sofferente della vita se si impara a credere ed a confidare nel Signore. A Lourdes si è caldeggiati a farlo perché si incontrano fiducia, speranza, apertura e vicinanza ai fratelli. Come si eleva lo sguardo per pregare alla statua della grotta di Massabielle, si è invitati a guardare Cristo innalzato sulla Croce, trono su cui ha vinto per sempre il male e da cui fa scaturire la Vita eterna, ricchezza vera che bisogna imparare a chiederGli e che nessuno può più togliere. 

L’OFTAL, accompagnando i malati a Lourdes, permette loro di accedere alla vera rinascita superando le barriere architettoniche. Questi volontari da ben 60 anni viaggiano con gli infermi portando i loro bagagli pieni di dolore, di paure e di incertezza, perché possano pregare, come incita San Paolo, “alzando al cielo le mani pure, senza collera e senza contese” (1 Tm 2, 1-8)… perché tocchino la salvezza promessa da Dio guarendo prima nel cuore anziché nel fisico… perché camminando con lo spirito nella fede trovino il senso alla loro malattia.

Le “Dame” e i “Barellieri” sono strumento prezioso perché la S.Vergine diffonda i prodigi di guarigione sì fisica, ma  soprattutto spirituale, “tesori delle Sue Misericordie” che dalla Bozzola invita tutti a gustare, a gloria di Dio.

Carolina